13/08/14

Toh, chi si rivede...

Rieccomi, decisamente allegro per Vudù che fa capolino sull'edizione online di D di Repubblica e per una bella recensione di GodZ su Opinionated Gamers, che mi preme di segnalare anche per l'interessante iniziativa di Andrea Ligabue di includere un box ("synthesis and emotions") che, a fianco delle normali considerazioni tecniche, riassume i punti salienti dell'esperienza di gioco.

Ma non sono qui per parlare di questo, quanto per farvi uno spoiler su uno dei miei nuovi giochi in uscita (a proposito, avete visto il concorso? mancano poche ore alla fine, forza!). Principalmente mi preme parlarne perché si tratta di un gioco a cui sono molto legato "storicamente".

Come alcuni di voi sanno, i miei esordi nel mondo del gioco sono stati caratterizzati da un impacciato tentativo di autoproduzione. Esperienza che mi ha insegnato un sacco di cose, su cosa non fare, su quanto c'è da imparare, su come ragionano alcune persone. Ovviamente l'esperienza è stata utile, e mi ha fatto conoscere anche quelli che poi sarebbero diventati ottimi amici, ma editorialmente (e mentre uso questa parola sto prendendo a calci il concetto di "editoria") è stata un disastro.
L'unico gioco che io abbia realmente "dato alle stampe" in modo un po' meno amatoriale (seppur sempre poco professionale) è stato AiaGaia. All'epoca non pensavo per target o per esperienza di gioco: avevo avuto un'idea, e come fanno molti "impazienti" l'avevo prima prototipata, poi realizzata, poi "autoprodotta" e venduta in scatoline di una bruttezza rara. Per capirci, allego una foto esplicativa nonostante la mia autostima mi stia implorando di non farlo.

Il gioco in sé, di sole carte, è davvero semplice. I giocatori devono mettere in piedi la fattoria più bella: per farlo, nel proprio turno possono o pescare una carta, o giocarne una. Giocare una carta impone il fare il verso dell'animale giocato per "chiamarlo" nella propria aia (anche qualora venga giocato nel turno di un avversario), pena il ritorno dell'animale nella mano. Giocare un certo numero di animali - che hanno valori ed effetti diversi - chiude la partita, e le carte in mano contano come punti negativi.

Al di là del mero vestito, degli errori produttivi e quant'altro, il gioco aveva comunque dei problemi: alcune carte avevano effetti complessi che non erano scritti sulle carte, a tratti troppo complicati per dei bambini; gli effetti non erano omogenei e troppo diversi fra loro; c'era una regola per passarsi le carte che, in alcuni casi, originava situazioni di loop.

In occasione del lancio della nuova linea di prodotti Red Glove, con Federico - che si è occupato dell'editing e della produzione - abbiamo deciso di operare un pesante restyle del gioco, e dargli una nuova vita. A me ha fatto davvero molto piacere, anche se ovviamente ha significato rimettere le mani sul gioco quasi da zero, facendo i conti con gli errori della versione precedente.

La prima cosa da fare era decidere un target preciso. La scelta è ricaduta sulla Linea Fun, fascia d'età 6+, quindi un gioco leggero, divertente, per bambini in età scolare. La scelta del target mi ha permesso, essendo il sistema di base molto semplice, di aggiungere gli effetti direttamente sulle carte, effetti che sono stati omologati a livello procedurale, aggiungendo un paio di tocchi tematici del tutto assenti nel gioco precedente.

Il sistema di punteggio è stato semplificato, togliendo le fastidiose sottrazioni "complesse" presenti nell'originale (e inutili in un gioco "fun"). A questo va aggiunta la non trascurabile nuova veste grafica, che grazie a Guido Favaro può finalmente contare su illustrazioni di ottimo livello, più curate e più calzanti, ovviamente restando in linea con l'intera produzione dell'editore.


Adesso sì che ci siamo. Vedere un vecchio gioco "rimesso a nuovo", studiato ripartendo dalle basi e prodotto in modo professionale, è davvero una grossa soddisfazione. Per quanto mi riguarda, si tratta di un bel reset, che in qualche modo spedisce nel dimenticatoio una serie di errori ingenui, pessimi consigli e cattivi consiglieri. Ovviamente è solo una milestone in un percorso di crescita, però - lasciatemelo dire - è una gran bella milestone.

A questo punto non mi resta che augurare buone vacanze a chi deve ancora farle, buon rientro a tutti gli altri: io torno al lavoro, che le novità in arrivo sono davvero tante.

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